Sebbene il lavoro di collocazione e catalogazione della biblioteca donata dal dott. Ettore Danielli alla Croce Verde di Lucca sia ancora in corso, è tuttavia possibile già avanzare qualche osservazione sulla sua consistenza e fisionomia.  Si tratta di una collezione estremamente varia, con un ampio settore storico letterario che, se opportunamente integrato con le più recenti pubblicazioni, rappresenta una fonte importante di studio e di consultazione. Altrettanto ricche risultano le sezioni relative alla geografia, alla linguistica, alla letteratura storico-artistica, agli atlanti e ai libri di viaggio. Presenti anche le più notevoli enciclopedie del ‘900 e molte opere di carattere scientifico, soprattutto di matematica, fisica e scienze della terra. Nata e cresciuta grazie all’interesse appassionato del suo proprietario per la cultura in genere – anche per quella divulgativa – la biblioteca, proprio per questa sua conformazione, può quindi rispondere alle esigenze di un pubblico molto vasto, soprattutto giovanile. Non mancano comunque libri rari e “curiosi” a impreziosirne i settori più importanti.  Per quanto riguarda la storia, si segnala, ad esempio, la serie degli Annali d’Italia di Lodovico Antonio Muratori nell’edizione romana del 1787 (fig.1). Per la linguistica la scelta è molto ampia perfino restando in Toscana.  Si parte dal Della lingua toscana dell’accademico della Crusca Benedetto Buonmattei stampata nel 1735 (fig. 2), per arrivare al Vocabolario dell’uso toscano di Pietro Fanfani (fig. 3).

 Un’opera curiosa pubblicata a Firenze nel 1863 e concepita dal suo autore – dal 1859 bibliotecario della Marucelliana di Firenze – come utile strumento per diffondere il “bel parlare toscano”e quindi contribuire alla formazione di un’identità linguistica e politica nazionale.  Un altro esempio interessante, nell’ambito delle curiosità legate al Risorgimento, è dato da un’edizione abbastanza rara del racconto giocoso ma non troppo di F. Domenico Guerrazzi, intitolato il Buco nel muro stampato a dispense, su carta molto economica, nel 1883 dall’editore romano Edoardo Perino e con le belle illustrazioni di C. Oswald (figg. 4-5).  

                             

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fra gli atlanti conservati nella biblioteca, un posto a parte spetta a quello allegato alla celebre opera di Jean Jacques Barthélemy, Au Voyage de Jeune Anacharsis nell’edizione parigina del 1808, dove sono riprodotte anche splendide vedute e paesaggi della Grecia antica. Il Voyage de Jeune Anacharsis  è stato definito dallo storico  Carlo Ginzburg punto d’incrocio tra romanzo ed erudizione. Frutto della fantasia del suo autore, che si immedesimava nelle avventure del protagonista, un viaggiatore  del IV secolo a. C, questa opera offrì agli studiosi dell’800 un gigantesco panorama della Grecia antica. 

 Il pregevole atlante che lo correda (figg. 6-8) costituisce perciò un’ulteriore testimonianza di come l’arte e la cultura dell’800 si siano confrontate con i grandi temi della classicità.

 

Agli anni ’20 di quel secolo appartiene anche il Nuovo Atlante di geografia universale in 52 carte, “a uso degli italiani”, stampato dai famosi editori-cartografi Batelli e Fanfani di Milano (figg. 9,10).  Le tavole – molto ricercate dagli antiquari – con i confini e le cornici acquerellate, sottolineano l’impegno con cui il loro autore, il cartografo Luigi Rossi (1764-1824), cercò di rappresentare la realtà geografico-politica mondiale del suo tempo, andando ben oltre i limiti consueti della sua professione. Accanto a queste preziose testimonianze della cultura del XIX secolo, la biblioteca della Croce Verde conserva anche opere di carattere geografico più recenti, ma comunque di grande valore.  

 

Fra queste si ricorda  Roma, una sorta di inno alla grandezza dell’urbe, stampata nel 1921 dall’Istituto Italiano di arti grafiche. Accanto al testo dello storico dell’arte e famoso architetto Luca Beltrami (1854 –1933) (figg. 11-12), compaiono 130 bellissime tavole di vedute ad opera del suo allievo Giuseppe Mentessi, amico e seguace di Filippo Turati, nonché grande interprete di un’arte che sapeva  coniugare passato e presente in rappresentazioni di grande intensità narrativa. 

Fra le curiosità “straniere” più interessanti si ricorda un raro e prezioso numero della rivista «Illustrated London News», pubblicato a un anno dall’incoronazione di Giorgio V e della consorte, Maria (1912), con una serie di cromolitografie artistiche che bene sottolineano l’ambiente della corte inglese agli inizi del ‘900 (figg. 13,14).  

Nella sezione “giovani” un’operetta abbastanza rara dell’allora maggiore aviatore Mario Fucini – asso della prima guerra mondiale – racconta ai giovani, con l’aiuto di tante immagini, la mirabolante “crociera aerea del decennale”(1933) di Italo Balbo e della sua squadra formata da  24 idrovolanti. Il libro, intitolato Ali d’Italia sull’Oceano (fig. 15), rientra nell’ambito di una letteratura infantile fortemente ideologica, attraverso cui il regime cercò, con alterne fortune, di educare e formare le generazioni più giovani.  Sicuramente meno impegnato e assai più curioso si rivela un quaderno di piccolissime dimensioni che riproduce fedelmente le Histoires ou contes du temps passé di Charles Perrault nell’edizione originale del 1697 di Claude Barbin. Così si apprende che Cenerentola, Cappuccetto Rosso e il Gatto con gli stivali sono il prodotto della fantasia di questo geniale narratore francese del ‘600, che era riuscito a racchiudere, nelle sue novelle, storie e racconti che si rifacevano al filone fantastico-narrativo di una letteratura orale di antichissima tradizione (fig. 16).

 

Carla Sodini